La collaborazione e il confronto fra enti e operatori del settore, nelle azioni di controllo e autocontrollo per garantire la sicurezza alimentare, è fondamentale. È questo uno dei concetti espressi da Stefano Zannier, assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, intervenuto a Grado all’auditorium Biagio Marin, al convegno sul tema “La sicurezza alimentare dei molluschi bivalvi in Friuli Venezia Giulia: azioni di controllo e di autocontrollo”. Ricordiamo che per molluschi bivalvi s’intendono quelli con doppia conchiglia che comunemente ci servono al ristorante o che comunque arrivano sulle nostre tavole, vale a dire mitili o cozze, vongole (le saporite telline e le più carnose veraci), capelunghe, oltre alle pregiate capesante e ostriche. Tanto per citare le più note.

Suggestiva immagine del porto mandracchio di Grado.

Come si legge in una nota della Regione Fvg, l’incontro, in cui si è fatto il punto sugli obiettivi raggiunti dall’amministrazione regionale con la neo costituita associazione temporanea di scopo (Ats) che raggruppa le associazioni di categoria, i pescatori e gli acquacoltori di molluschi bivalvi del territorio, in tema di salubrità dei prodotti e di rafforzamento della competitività delle imprese rappresenta per l’assessore “un metodo positivo da utilizzare rispetto alle problematiche che dobbiamo affrontare”. “La collaborazione nelle azioni di controllo pubblico e di autocontrollo da parte degli operatori – ha precisato – contribuisce a far crescere il comparto e garantisce ai cittadini la sicurezza sul prodotto”.

Zannier ha sottolineato l’importante assunzione di responsabilità degli operatori che hanno compreso il valore aggiunto di questi specifici interventi che tutelano il consumatore e non penalizzano le attività economiche.

I campionamenti, a salvaguardia della salute pubblica, come è stato illustrato, vengono eseguiti sui molluschi sia con controlli pubblici sia attraverso l’autocontrollo da parte dei pescatori. I dati vengono condivisi e i produttori si impegnano, attraverso il fermo volontario, a non procedere alla raccolta dei molluschi bivalvi fino all’ottenimento del referto positivo per la commercializzazione.

“Ritengo sarà indispensabile riconvocare il tavolo per il distretto dell’Alto Adriatico per condividere una visione comune – ha aggiunto Zannier – e sarà necessario un confronto anche con le altre Regioni su questo settore per proseguire a garantire al cittadino prodotti salubri e nel contempo permettere alle aziende di produrre reddito e rimanere sul mercato”.

Un pescatore gradese impegnato nella revisione delle reti.

Il convegno ha focalizzato l’attenzione sul Centro tecnico informativo (Cti), ovvero il soggetto attuatore nell’ambito della misura “sicurezza alimentare molluschi bivalvi” del piano di azione del Flag (Fisheries local action group) del Gac Fvg (Gruppo di azione costiere) del programma del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp).

Il Cti, come ha spiegato Roberto Sesso responsabile del progetto Ats/Cti, è l’interfaccia operativa fra le autorità di controllo pubblico in materia di sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e polizia veterinaria e gli operatori del settore alimentare (Osa).

in copertina: Uno scorcio della laguna di Grado dal molo Torpediniere.

a seguire :  Controllo alle attrezzature del “rastrello” usato per la pesca delle vongole.

Pescherecci rientrati in porto dopo una notte di lavoro.

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